Elemento di polittico 1975
Legno dipinto
54 × 57 cm
XXIII Premio Termoli 1978
Foto: Gianluca Di Ioia
testo di Lorenza Trucchi (dal catalogo della XXIII Rassegna Nazionale d'Arte, 1978)

«... Sola, inconsapevole, illuminata da una terrena grazia, anche Marisa Busanel compie agli inizi degli anni '60, questo processo di incarnazione oggettiva.

Un processo che in lei è ovviamente istintivo, non critico, e così personale, intimo, segreto da qualificare, subito l'artista come «un caso» solitario, così abnorme e conturbante da accantonare alla svelta.

Marisa analizza impietosamente il proprio essere, osserva attenta ma impotente il suo esistere.

Gli oggetti che salva in «memoria» compiendo giorno dopo giorno uno sconsolato «voyage autour de sa chambre» sono pochi, umilissimi: una sottoveste di nylon, un grembiulino da bambina, una camicia da uomo, un abito femminile che crocifigge su rozze tavole di legno rozzamente dipinte.

Una specie di collage mastodontico che evidenzia al massimo l'oggetto in una sorta di spettrale pietrificazione al limite dell'onirico.

Apparizioni simboliche emerse da un'infanzia difficile, brani di vita dolenti, presenze che sconsolano e lacerano che assolvono e accusano, queste veroniche del quotidiano, con la loro forza tremenda ma candida lanciano inconsapevolmente, senza mai forzature o polemiche, un ponte tra surrealismo e newdada, unendo Burri a Rauschemberg e all'arte povera...».

«...Il "voyage" di Marisa continua dunque fedelmente intorno alla sua stanza e dentro il suo cuore: un viaggio da non perdere di vista, uno dei pochi in questa stagione così deludente, seppure tanto presuntuosa, che ci riservi ancora le emozioni forti ma consolanti della vera poesia».