Fabbrica rossa 1983
collage e tecnica mista su due fogli di carta
100 × 140 cm
XXVIII Premio Termoli 1983
Foto: Paolo Lafratta
testo di Archivio Franco Angeli

Negli anni ottanta Angeli dimostra un’attenzione nuova per il dato architettonico e naturale, rivisitato attraverso il ricordo e la memoria. Sono grandi visioni di mari e cieli, intraprese sin dalla fine degli anni settanta, poi case, monumenti e piazze dal richiamo metafisico su cui si stagliano, sempre più insistentemente, fino a divenire centrali, aerei spezzati e in caduta. Si tratta di “una natura e uno spazio urbano primordiali, spogliati di ogni capriccio, di ogni decorazione, di ogni presenza umana: offerti come immani scheletri della storia, come strati archeologici dissepolti eppure abitati. Presenza di Roma, dei luoghi del Sud, dei luoghi persi della Magna Grecia e dei luoghi che sola la memoria esistenziale e poetica sa ridestare”(1).

Si può ravvisare in queste architetture un ricordo di Malevich(2), che Angeli evidenzia nella ritmica di verticali e diagonali dalle tinte ‘segnaletiche’, dove “gli oggetti diventano il ‘segno’ di un tempo perduto, il ricordo di un infanzia autobiografica e insieme sociale”(3), nell’ambientazione di uno spazio quasi del tutto interiore.

La cromia intensa e lucida dalla “rassicurante iconografia di favola”(4), descrive luoghi un tempo vivi poi avvolti dall’oblio e dall’incuria, come la Fabbrica rossa,esposta al XXVIII Premio Termoli del 1983: “Sono anni ormai che l’‘antica seteria’ dorme di un sonno ingiusto. Angeli ne ha visitato le viscere, come il giardino. La rassicurante immagine di una casa elementare, fatta di colore e null’altro, ci dà la dimensione esatta di un tempo irreale, metafisico, come il vuoto che circonda gli occhi di un visionario”(5). Il rimando va a una serie di opere di soggetto analogo (Fabbrica rossa, 1983, cm. 190x140 e Antica Seteria San Leucio, 1984, cm. 180x280) presumibilmente dipinte in occasione della mostra Quaranta smalti inediti del 1984, che saranno motivo di ispirazione per un successivo ciclo sul tema della casa (Casa rossa (Ombre), dat. 1986-88, cm. 100x150; Casa del bosco, 1987, cm. 140x170; Casa del sogno, dat. 1988, cm. 140x170; Casa matta, dat. 1987-88, cm. 92x73 e Casa rotta - spezzata, dat. 1988, cm. 140x170).

1 D. Micacchi in Franco Angeli. Quaranta smalti inediti, a cura di D. Micacchi, E. Battarra, cat. mostra (Studio Oggetto, Caserta; Centro Culturale Belvedere, S. Leucio), JN editore, Napoli 1984.

2 Ibidem.

3 M. Vescovo, Il feroce gioco della nostalgia, in Franco Angeli, cat. mostra (Rinaldo Rotta Galleria d’arte, Genova), Genova 1988.

4 E. Battarra, A due passi l’azzurro in Franco Angeli. Quaranta smalti inediti, op. cit., Napoli 1984.

5 Ivi.