Dichiarazione di poetica di Achille Pace 1960
Il filo, oltre che essere realtà oggettiva è anche carico di significati simbolici.
Esso indica: discorso logico, misura, precarietà, equilibrio, costruzione, rapporto, relazione, comunicazione, vita e morte. Può esprimere il piano, il concavo, il convesso, la lentezza, la tensione, lo spazio. Può essere razionale o irrazionale, movimento statico o dinamico, crescita, fine. Il filo segue, momento per momento, la nostra esistenza e ne testimonia, con il suo itinerario, i pericoli, la gracilità, il rigore, la forza, il pensiero in tutte le sue manifestazioni. Essendo il filo un oggetto, è dunque fuori di noi, ma ha anche in noi, nel nostro inconscio, profonde radici che ci fanno essere, in definitiva, quello che siamo.
Non possiamo negare di vivere oggi un momento storico particolarmente precario.
La pace, la libertà, la nostra stessa esistenza sono precarie; ancor più precario si prospetta il futuro. Prenderne coscienza non significa adattarvisi, bensì trovare la forza per libere scelte, necessarie per opporci ai pericoli che ci minacciano.
Ho scelto il filo come elemento significante del mio lavoro verso la fine del 1959. Era il tempo dell’Informale. Il mio interesse era allora di uscir fuori dal suo irrazionale groviglio. Il filo se ne staccava dapprima lentamente, poi sempre con maggiore decisione. Esso si disponeva e scioglieva dal gesto oggettivo e alienato dell’Informale. Come materia, il mio filo mantiene lo stesso stato di caduta, di vaga esistenza e indeterminatezza dell’Informale, ma allo stesso tempo aspira ad una esistenza più conscia, meno alienata, più logica e costruttiva: naturalmente nei limiti di una realtà ancora non trasformata e piena di contraddizioni, di lacerazioni e di mistificazioni. Il filo è anche carico di futuro che l’uomo cosciente oggi cerca di preparare. Il mio filo è uno degli approcci a questo futuro possibile, perché tiene conto della realtà di questo momento storico, caratterizzato dalle condizioni del lavoro in generale e di quello delle masse in particolare. L’individuo, prendendo coscienza delle ragioni delle proprie scelte e del proprio lavoro si inserisce nei processi della cultura come processo del lavoro e diviene, nel contempo, creatore di nuova cultura. L’arte quando è tale può dare un valido contributo con l’indicazione di metodi operativi e di scelte morali.