Elisa Giardina Papa, Flock- She Preferred the Lineage of Goats and Ducks, 2023. still frame. Courtesy of the Artist and Galerie Tanja Wagner
Ritratto di Jiajia Zhang. Foto ©monsefwinteler
Mario Airò, Elegy of the Whiteness #3, 2021
Aldo Giannotti This is where we draw the line, 2020.
Lucia Cristiani_Maida_arazzo_dettaglio copia
Binta Diaw, Reeni Yakar - les racines de l'espoir, 2022, Installation, synthetic hair, iron wires, soil, 320 x 945 x 540 cm. Courtesy the artist and Prometeo Gallery Ida Pisani, Milano-Lucca. Ph Antonio Maniscalco (detail) copia
Luca De Angelis, Gli erratici itinerari della palude, 2024. Foto: Tiziano Ercoli
Monia Ben Hamouda- Installation View Kunsthalle Mainz, 2023. Courtesy of the artist and ChertLüdde, Berlin. Foto: Norbert Miguletz
Roberto Fassone
Allison Grimaldi Donahue. Foto:Eleonora Ondolati
Paolo Icaro, Soffio 1986. Foto: Michele Alberto Sereni
64 Premio Termoli a cura di Caterina Riva
30 maggio 2025 – 20 settembre 2025

Il Premio, gestito dalla Fondazione MACTE dal 2020, si articola nelle sezioni Arti Visive e Architettura e Design, il Premio presenta dal 30 maggio al 20 settembre 2025 una mostra con le opere di 12 artisti contemporanei e gli esiti della call internazionale del Progetto di Rebranding della città di Termoli.

La 64° edizione del Premio Termoli, curata dalla direttrice del MACTE Caterina Riva, presenta le opere multiformi di Mario Airò, Monia Ben Hamouda, Lucia Cristiani, Luca De Angelis, Binta Diaw, Adji Dieye, Roberto Fassone, Aldo Giannotti, Elisa Giardina Papa, Allison Grimaldi Donahue,Paolo Icaro e Jiajia Zhang, artiste e artisti scelti dal comitato curatoriale composto da Simone Ciglia, Gioia Dal Molin, Rossella Farinotti ed Emanuele Guidi.

Dal video alla pittura, dall’installazione alla fotografia, dalla scultura alla performance, il 64° Premio Termoli si apre a formati diversi diventando un osservatorio privilegiato sulle pratiche dell’arte contemporanea e offrendo punti di vista e prospettive molteplici che portano fuori dall’Italia o ad osservare l’Italia da fuori, come spesso capita ad artisti e curatori che lavorano tra nazioni e città diverse.

La mostra presenta il lavoro di artisti scelti senza limiti di età o prescrizioni sul tipo di opera presentata, e vuole essere un dialogo attivo tra generazioni artistiche diverse e con il pubblico, che potrà dare la propria preferenza per l’assegnazione del Premio, votando l’opera preferita che riceverà una menzione speciale.

Come sempre, l’opera vincitrice della 64° edizione del Premio Termoli sarà poi acquisita nella collezione del MACTE Museo d’Arte Contemporanea di Termoli.

Il concorso internazionale, attivato per la Sezione Architettura e Design attraverso lapiattaforma online Terraviva che si occupa di concorsi di architettura e design e di rigenerazione urbana a livello internazionale, ha attratto quasi 400 progetti di Rebranding per la città di Termoli,verso una trasformazione culturale consapevole.

In mostra sarà l’esito della scelta di una giuria internazionale che, tra i quasi quattrocento progetti pervenuti, sceglierà un primo, secondo e terzo premio. Verranno inoltre presentate 10 menzioni speciali nello spazio espositivo e altre 30 saranno visibili sul sito di Terraviva.

Elisa Giardina Papa, Flock- She Preferred the Lineage of Goats and Ducks, 2023. still frame. Courtesy of the Artist and Galerie Tanja Wagner
Ritratto di Jiajia Zhang. Foto ©monsefwinteler
Mario Airò, Elegy of the Whiteness #3, 2021
Aldo Giannotti This is where we draw the line, 2020.
Lucia Cristiani_Maida_arazzo_dettaglio copia
Binta Diaw, Reeni Yakar - les racines de l'espoir, 2022, Installation, synthetic hair, iron wires, soil, 320 x 945 x 540 cm. Courtesy the artist and Prometeo Gallery Ida Pisani, Milano-Lucca. Ph Antonio Maniscalco (detail) copia
Luca De Angelis, Gli erratici itinerari della palude, 2024. Foto: Tiziano Ercoli
Monia Ben Hamouda- Installation View Kunsthalle Mainz, 2023. Courtesy of the artist and ChertLüdde, Berlin. Foto: Norbert Miguletz
Roberto Fassone
Allison Grimaldi Donahue. Foto:Eleonora Ondolati
Paolo Icaro, Soffio 1986. Foto: Michele Alberto Sereni